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  • Istituto di BioRobotica

Octopus e PoseiDrone approdano sul New York Times

Publication date: 30.07.2014
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Il 29 luglio il New York Times ha pubblicato un lungo articolo sui progetti Octopus e PoseiDrone i robot flessibili dell'Istituto di BioRobotica in prima fila nella cosiddetta ''ricerca bioispirata'', che osserva la natura per coglierne i principi fondamentali e trasformali in nuove tecnologie.

Octopus è un robot ispirato al polpo, totalmente realizzato con materiali ‘soft’, capace di deformarsi per raggiungere aree non facilmente accessibili, di muoversi su diversi tipi di fondali e manipolare oggetti.

Il progetto Octopus, che è stato finanziato da Unione Europea ed è stato coordinato da Cecilia Laschi, Direttore Vicario dell’Istituto di BioRobotica nonché Prorettore alla Ricerca, mira a carpire i segreti che nascondono la destrezza e l'intelligenza dell'Octopus Vulgaris, il polpo appunto, per riprodurli in una nuova tipologia di robot marini dal "corpo" totalmente morbido e permettere complicate applicazioni marine in tema di pulizia, esplorazione, monitoraggio delle acque e perfino in operazioni di soccorso.

PoseiDrone è fatto per la maggior parte di gomma: questa caratteristica, insieme alla flessibilità, gli permette di sopportare urti violenti senza danni o ammaccature. PoseiDrone può essere considerato il 'fratello maggiore' di Octopus, il primo robot-polpo che ha fatto da apripista alla nuova generazione dei robot flessibili, la nuova frontiera della robotica nella quale l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna ha un ruolo di primissimo piano.

In allegato l'articolo del New York Times, mentre il video realizzato per il sito web dell'importante quotidiano statunitense è disponibile QUI.